Quattro stagioni in una manciata di chilometri
Questo è ciò che si può vivere sulla nostra montagna con l’arrivo della primavera. La cima dell’Amiata ancora si libera dal gelido inverno e dal manto di neve che è stato ed è ancora adesso la gioia di tanti sciatori. La valle già si riscalda, lasciando filtrare le prime brezze di primavera. Prati e vallate fioriscono rigogliosi ai piedi della montagna e la biodiversità esplode in tutta la sua bellezza, mentre la vetta regala ancora panorami di ghiaccio.
La Pasqua di quest’anno, così in anticipo sul calendario, riuscirà a farci vivere appieno tutto questo: tutte le stagioni in una. Un fenomeno che raramente si può trovare altrove.
Ma Pasqua sul Monte Amiata significa vivere anche tradizioni antiche, legate alla vita della montagna e dei suoi borghi, come la Giudeata di Abbadia San Salvatore.
Forse è una delle feste religiose più sentite e partecipate (naturalmente dopo le celebri Fiaccole). Nel Venerdì Santo viene rievocata la Via Crucis con figuranti in costume che, dopo una messa nella Chiesa di Santa Croce nella quale viene rappresentata l’Ultima Cena, attraversano le vie del centro storico e del paese e giungono all’abbazia del SS. Salvatore. La processione, seguita da uomini, donne e bambini, con gli immancabili lampioncini accesi, è di questa serata forse la più bella e forte testimonianza di un passato fatto di grande attaccamento alle liturgie che rappresentavano uno dei momenti più importanti nella vita di uno dei borghi di montagna come Abbadia.
La Colazione di Pasqua
Dedicare del tempo a sé stessi, trascorrendo qualche giorno immersi nella natura o vivendo l’esperienza di condividere le emozioni di luoghi fiabeschi, è davvero un modo splendido di trascorrere le vacanze pasquali e di certo non può mancare la buona tavola. Noi qui all’Hotel Fabbrini ci stiamo preparando per la nostra celebre “Colazione di Pasqua”.
Ormai è diventato un rito che ripetiamo tutti gli anni, rispettosi della tradizione e delle tipicità della nostra terra. Un’abbondante e sostanziosa colazione nella quale non ci facciamo mancare proprio niente. Certamente devono esserci le uova benedette: le portiamo a benedire il sabato pomeriggio in Abbazia e le serviamo la domenica lesse, come da tradizione italiana.
Poi serviamo frittate, finocchiona, salame toscano, capocollo e la spettacolare “ciaccia di pasqua”, alta, morbida, gustosa, presente in tutte le tavole d’Italia (noi la facciamo semplice con un po’ di strutto nell’impasto e ce la gustiamo con un bicchierino di vin santo). La crostata con la ricotta e il pane intrecciato aromatizzato completano il lauto buffet.
Ovviamente, per i meno avventurosi la colazione di tutti i giorni è sempre a portata di tavola, ma vale davvero la pena concedersi una colazione di Pasqua tutta speciale: la colazione di Pasqua dell’Hotel Fabbrini.