In mezzo ai castagneti, appena fuori dal centro abitato di Abbadia San Salvatore, si trova la chiesa dell’Ermeta. Che cos’è?
Il piccolo santuario della Madonna dell’Ermeta è prima di tutto custode di una leggenda antica, una credenza di origine medievale che vuole che la cappella, situata a 1047 metri sul livello del mare, ospiti la tomba della regina Gundeperga, moglie del re longobardo Rotari.

Ma se di quest’aura di misticismo e spiritualità ereditata dall’alto medioevo il paese ne è denso (basti pensare all’apparizione del Salvatore a Re Rachis che ha dato origine all’abbazia benedettina o alla leggenda che il borgo custodisca da qualche parte la chioccia dai pulcini d’oro), l’antichità di queste credenze popolari è certificata dalle testimonianze del passato.
Papa Pio II (il fondatore di Pienza) ne parlò dopo la sua visita al Monte Amiata nell’estate del 1462, raccontando di come la chiesa fosse retta dagli eremiti per conto dei monaci dell’abbazia di San Salvatore (da qui il nome Ermeta).
Lui stesso volle visitare quella che si diceva essere la tomba della regina longobarda.

Per secoli, poi, gli abitanti di Abbadia hanno attribuito alla Madonna dell’Ermeta poteri taumaturgici e hanno invocato la sua protezione durante un’epidemia di peste che colpì il paese nel 1468-1469.
Retto dalla Parrocchia di Santa Croce, il tempietto dell’Ermeta è un piccolo gioiello da visitare in mezzo ai boschi di castagno.
L’atmosfera magnetica che si respira intorno ad esso è indescrivibile finché non ci si arriva. Vi si giunge dopo una camminata in salita, sul sentiero che si allontana dalla strada provinciale per Vetta Amiata.

Dal nostro hotel si raggiunge a piedi in circa 45 minuti. Ideale per un’escursione breve. Il tracciato che conduce all’Ermeta fa parte della rete dei sentieri UISP.
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