Ci sono dei sentieri sul Monte Amiata che non sono così noti come gli altri (a proposito: se vuoi dare un’occhiata agli altri sentieri ne parliamo qui) ma che riservano delle sorprese e degli scorci incredibili, tutti da scoprire e da vivere attraverso una rilassante camminata o una bella corsa.
A volte si pensa che fare dei sentieri alternativi rispetto a quelli mappati e segnalati ufficialmente sia difficile e talvolta pericoloso.
Noi per primi scegliamo sempre di mettervi in guardia dall’affrontare percorsi non ufficiali se non avete un sufficiente grado di preparazione o se non conoscete abbastanza il territorio.
Tuttavia ce ne sono alcuni davvero semplici da percorrere che vale la pena fare per godersi dei panorami che altrimenti non vedreste mai.
Uno di questi è il sentiero che da Abbadia San Salvatore porta alla vicina Piancastagnaio.
Molti conoscono la strada sterrata che dopo una lunga discesa, superato il torrente Indivina e la località Cerro del Tasca conduce al paese.
È una via percorsa ogni giorno e specialmente nel weekend da runner, camminatori o anche da appassionati di equitazione (solo alcuni dei molti sport da fare in montagna).
C’è però anche un’altra strada che a quella più nota corre parallela e che è più antica, di origine medievale…
Imboccare questo sentiero è molto semplice: raggiunta località la “Crocetta” (si trova anche lungo il sentiero Sant’Antonio), si prosegue diritto tra i marroneti verso Piancastagnaio ma al primo bivio che si incontra sulla sinistra è necessario svoltare.
Da qui si percorre un sentiero un po’ più stretto, ma comunque molto agevole, che si addentra in un bosco di alto fusto e che costeggia la scogliera che guarda verso est, con i paesaggi sulla rocca di Radicofani che si intravedono tra le fronde degli alberi.
Poco più avanti si giunge ad una biforcazione. Il sentiero verso sinistra conduce all’antico podere di San Lorenzo, ma si tratta di una strada chiusa. Una ragione per percorrerne almeno un tratto è quella di andare a vedere un’antica vasca scavata nella roccia trachitica.
Ma la strada corretta da prendere per proseguire il percorso è quella sulla destra. Qui, dopo aver passeggiato per alcuni metri ancora all’interno del bosco selvaggio, si giunge all’interno di un autentico panorama fiabesco. Ci si ritrova immersi all’interno di marroneti straordinari, circondati dalla natura incontaminata. Un luogo del quale non si comprende il magnetismo finché non ci si ritrova immersi al suo interno.
Assolutamente da vedere!
Proseguendo ancora si oltrepassano i ruderi di antichi poderi e, infine, tramite un sentiero acciottolato in salita si raggiunge Piancastagnaio, sbucando proprio a fianco alla fonte dedicata alla Vergine Maria.
A quel punto si può tornare indietro lungo il percorso appena percorso, o utilizzare il circuito con l’altra strada bianca che da Piancastagnaio riconduce ad Abbadia.
È un percorso abbastanza facile da fare, salvo qualche tratto nel quale la strada si fa più stretta e più impegnativa, ma per assaporare la pace del bosco circostante e ammirare quella strana magia dei marroneti può valerne assolutamente la pena.