Se qualche anno fa una troup della tv pubblica giapponese arrivò ad Abbadia dicendo che aveva sentito dire che gli autunni più belli del mondo sono a Sapporo e sull’Amiata un motivo ci sarà. Il fatto è che, se anche solo si decidesse di concentrarsi sull’aspetto estetico e panoramico della montagna in autunno, non si potrebbe non rimanere colpiti dallo straordinario quadro di colori caldi che caratterizza l’Amiata durante questa stagione.
Le cime dorate dei castagni fanno da preludio all’ambra delle chiome dei faggi che lasciano sotto di sé un tappeto di fogliame amaranto. Un paesaggio che si può trovare un po’ ovunque nella montagna, ma difficilmente altrove e che, come fosse un delicato dipinto ad olio, regala un senso di pace e riconcilia con la natura. Camminare in uno dei molti sentieri, magari al mattino, mentre una nebbia leggera avvolge i tronchi degli alberi e mentre tutto intorno si è avvolti dai canti degli uccelli che si affrettano ad annidiarsi in attesa della stagione fredda, è un’esperienza che vale almeno quanto visitare un museo e che non è sufficiente assaporare dal racconto di qualcun altro, bisogna viverla. Quei profumi del sottobosco umido, quella sensazione della pioggerellina tenue che bagna il volto sotto il cappuccio di un k-way, non si può capire quanto sia gradevole e riposante se non lo si vive in prima persona.
Poi si rientra in hotel, al caldo della stufa già accesa e si gusta una tisana ai frutti di bosco, come a prolungare ancora quella bella sensazione. Relax, pace, quattro chiacchiere con gli amici, zero pensieri. E chi l’ha detto che l’autunno è una stagione triste? Basta solo andare dove ci sono gli autunni più belli del mondo.