La festa medievale di Abbadia San Salvatore di quest’anno ha cambiato nome e noi cerchiamo di spiegarvi perché.
Se siete degli assidui frequentatori dell’estate di Abbadia San Salvatore, o se comunque ne avete sentito parlare di recente, avrete notato che la festa medievale di quest’anno non si chiama più “Offerta dei censi” ma “Festa del Costituto badengo”. Il Covid-19 aveva interrotto i festeggiamenti di quella che da sempre è una rievocazione medievale che riporta nelle piazze e nelle vie del centro storico di Abbadia gli antichi mestieri medievali, la vita di tutti i giorni del passato, attrazioni, musiche ed eventi. Quest’anno finalmente torna l’evento, ma a cambiare sono i contenuti della festa ed in un certo senso il suo profondo significato.
Che differenza c’è tra “Offerta dei censi” e “Festa del Costituto”? Cominciamo col dire che sono due cose molto diverse. La prima era nata come autentica ricostruzione storica dove la minuziosa cura per i dettagli aveva un intento orientato anche molto all’aspetto didattico-divulgativo. La seconda invece è la celebrazione di un evento storico specifico.
Il 14 luglio 1212 il popolo di Castel di Badia ottenne dall’abate Rolando (uno dei più importanti e controversi personaggi dell’intera storia dell’abbazia) una serie di concessioni che riconoscevano, tra gli altri, il diritto dei badenghi a nominare i propri rappresentanti, i diritti di successione sui propri averi ed altre concessioni riguardanti dazi, tasse e gabelle. Furono concessioni strappate con la forza, diritti che la popolazione si guadagnò tre anni prima che quella che viene formalmente considerata la prima Carta concessa europea (la Magna Carta Libertatum inglese) trovasse la propria realizzazione nel 1215.
Da qui la scelta di rievocare un momento storico che assume ancora più valore se si pensa che, anche parlando della Magna Carta inglese, si può parlare di concessioni fatte dal re ai nobili inglesi, ma nel caso del Costituto badengo stiamo parlando di un documento che riconosceva diritti e libertà da parte di un abate al proprio popolo. Sebbene le giuste proporzioni siano doverose, il Costituto badengo resta uno dei documenti più importanti della storia di Abbadia e uno dei primi della storia in generale. Vale dunque davvero la pena di festeggiarlo.
Sarà quindi ancora di più un giorno di festa, con la rievocazione storica, gli stand gastronomici e le cantine aperte nel borgo, accompagnate anche dal mercato a Km0 delle aziende agricole del territorio e dal mercatino di hobbistica e antiquariato.