C’è un frutto che puoi trovare solo ad Abbadia San Salvatore: è la pera picciòla (così chiamata per le sue dimensioni ridotte, da “piccola”) e cresce per davvero solo in una ristretta area fra Abbadia e Vivo d’Orcia.
Una delle tante biodiversità dell’antico vulcano spento, il Monte Amiata, che offre ancora oggi una varietà di piante sconfinata.
La Pera Picciòla è un frutto piccolo, di colore giallo/verde leggermente maculato, caratterizzato per la sua durezza e quindi la possibilità di resistere ad alte temperature e alle manipolazioni in cucina. E’ per questo adatta, a differenza di molti altri frutti, ad essere impiegata in un gran numero di ricette. E’ un frutto immangiabile da crudo perché molto consistente e fibroso oltre che aspro e allappante. Dopo la cottura ha sapore gradevole, particolare ed inconfondibile e mantiene un’adeguata consistenza. Queste caratteristiche rendono il frutto adatto ad essere sciroppato e utilizzato successivamente per il consumo diretto o per la preparazione di un’ampia gamma di piatti.
La si trova come parte dei sughi per i pici (ad esempio pici, pecorino di pienza e pera picciola), come condimento per la pizza, accanto al maialino arrosto, come guarnizione per dolci… davvero notevole la varietà degli usi che se ne possono fare.
Inoltre, il nostro concittadino Aurelio Visconti ne ricava un ottimo liquore, il celebre Ratafià di Pera Picciòla (i Ratafià sono generalmente liquori ricavati da succhi di frutta)
Il frutto è così radicato nella cultura e nelle tradizioni degli amiatini che è nata anche una associazione per la sua tutela (potete avere maggiori informazioni all’indirizzo dell’associazione) e di tanto in tanto viene citato anche dai quotidiani nazionali, come il Corriere della Sera (leggi qui l’articolo che ne parla).
La Pera Picciòla rappresenta quindi uno di quei motivi e particolarità che chi visita Abbadia San Salvatore può sperimentare come unicità assolute, anche a livello gastronomico e ambientale.