Il Parco Museo Minerario è forse uno dei più importanti luoghi della memoria di Abbadia San Salvatore e del Monte Amiata in generale. Basterebbe la sua sola presenza a rappresentare la conservazione di quello straordinario patrimonio storico fatto di momenti, volti, vicende che si sono succeduti, di uomini che ne hanno calcato ogni giorno il terreno e scavato le gallerie e quelli che ne hanno fatto la gloria amministrando, sin dal XIX secolo, quella che progressivamente sarebbe diventata una delle più importanti industrie minerarie europee.
Ma il Parco Museo Minerario di Abbadia è anche molto di più: è un monumento autentico alla civiltà mineraria che la miniera ha generato e un custode delle consuetudini montanare del popolo che attorno alla miniera si è trovato a vivere una nuova storia . Già perché da qualche anno il Parco Museo Minerario ospita al proprio interno un museo multimediale, “I luoghi del mercurio“, che non è soltanto un innovativo metodo di raccogliere testimonianze e voci dalla storia, non si limita a rappresentare un’attrazione museale tecnologicamente avanzata. I luoghi del mercurio è in realtà una narrazione innovativa e, soprattutto, incredibilmente suggestiva di un patrimonio culturale autentico, fatto sì di un passato minerario, ma anche di tradizioni e di grandi momenti celebrativi del proprio vivere in montagna, del proprio essere parte stessa della montagna.
Saperi antichi, rispetto per la propria terra, per le proprie origini e per le consuetudini della vita di ogni giorno. Sono tutte cose piccole prese di per sé, eppure sono quelle che distinguono e danno valore al vivere in montagna. La storia di Abbadia poi, è una storia che attraversa i tempi e le epoche, dal medioevo all’epoca moderna, fino a quella contemporaea, con tante vicende, luoghi simbolo e personaggi che hanno scritto lunghissime pagine ai piedi dell’imponente vulcano dell’Amiata.
Il Parco Museo Minerario, grazie a I luoghi del mercurio è proprio questo: un luogo dove riscoprire questa lunga storia. Non è solo il museo che ricorda la miniera, è il cuore pulsante di un popolo di montagna.